Storia di Quaracchi

La storia di Quaracchi, un borgo sorto dalle paludi

 

Quaracchi è un sobborgo di Firenze.

Fece parte del Comune di Brozzi fino a quando, nel 1928, fu annesso a quello di Firenze.

 

Storia di Quaracchi

La storia di Quaracchi è molto antica, si ritrova perfino in epoca carolingia. Il suo nome deriva dal latino “Ad claras aquas” per ricordarne gli specchi d’acqua che si contrapponevano alle paludi che ricoprivano l’Osmannoro.

Fu celebre, in passato, per la presenza della casa editrice “I Frati di Quaracchi” di stampo filosofico-religioso dalla seconda metà del XIX Secolo fino agli inizi degli anni Settanta, quando i frati si trasferirono a Grottaferrata.

I frati avevano acquistato e ristutturato l’antica Villa Rucellai quando era ridotta a una fabbrica di scope e divennero famosi per le pubblicazioni su San Bonaventura.

 

Monumenti di Quaracchi

Chiesa San Pietro a Quaracchi

La Chiesa di San Pietro a Quaracchi si trova nell’omonima via che attraversa il Fosso Macinante. Risale all’anno 866 ma poco ormai conserva delle sue antiche origini.

Fu abitata da diverse famiglie fiorentine come i Capponi, i Corsini, i Da Castiglione e i Pilli. Nel 500 fu commenda dell’Ordine di Malta. Durante la Seconda Guerra Mondiale subì gravi danni, venne risrutturata nel 1962 dall’architetto Marcello Peruzzi.

L’opera di Bicci di Lorenzo

La facciata della Chiesa è a capanna, con la facciata in blocchi di pietra squadrati. Il portico è del Cinquecento ed è costituito da una tettoia poggiante su due colonne tuscaniche. Nella parte superiore un rosone circolare.

L’interno è a navata unica, sulla parete di sinistra, dentro una nicchia e sopra ad un altare laterale, si trova un affresco con Sant’Antonio Abate in trono e santi del 1428 ad opera di Bicci di Lorenzo.

Al centro l’altare maggiore, il fonte battesimale e il tabernacolo.

 

Villa Rucellai oggi

La Villa Rucellai “lo Specchio”, che si trova in via San Bonaventura, forse progettata da Leon Battista Alberti, oggi è sede della facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Firenze. Fu costruita nel XV Secolo, dotata di doppio chiostro, si apriva su di un giardino rinascimentale con elementi architettonici raffiguranti simboli e messaggi allegorici di ispirazione mitologica come usava all’epoca.

Franco Cardini scrisse, riferendosi ai giardini dei quli rimane solo uan fila di alberi lungo via di Brozzi: “Niente manca più al giardino rinascimentale, ripresa di quello antico e risultato dell’incontro tra esso e la lunga tradizione medievale: Il vivaio di alberi che gira intorno alla cinta murata, il ruscello, la pergola, il prato con le piante di bosso intagliate secondo le norme della romana ars topiaria, gli alberi da frutto, i roseti, una loggia dall’alto dalla quale il giardino può essere goduto al suo interno.”

Nella villa visse Giovanni Rucellai, mercante, umanista e scrittore molto legato alla Famiglia dei Medici. Fu anche autore dello Zibaldone, in cui raccolse le memorie più importanti della sua vita. Dal 1877 al 1969 fu, come detto, abitata dai frati e sede del Collegio di San Bonaventura.

 

La scuola delle Suore Francescane

Scuola Vittorio Veneto

A Quaracchi ha sede la scuola paritaria primaria e per l’infanzia Vittorio Veneto, un tempo denominata Scuola e Orfanotrofio San Giuseppe.  Nacque dall’esigenza di fornire adeguata istruzione ai bambini della zona oltre che ad ospitare quelli orfani. E’ diventata presto un punto di riferimento come scuola elementare nella zona. L’opera fu inizialmente promossa dalle Suore Terziarie Francescane di San Giuseppe, la cui opera è poi stata portata avanti dalle Suore Francescane dell’Immacolata .

Secondo l’ispirazione del suo fondatore, Monsignor Olinto Fedi, questo Istituto si presenta come uno strumento “per testimoniare in mezzo al popolo la carità di Cristo che dona la vita per tutti noi“.

Vengono infatti promossi valori di attenzione alla persone come “il bambino al centro“, l’educazione alla pace, alla solidarietà e alla comunione. Alla ricerca della Verità e del Bene nello Spirito Santo del Vangelo.

Citazioni letterarie

Quaracchi non è mai stata sede di avvenimenti storici importanti, nonostante questo la troviamo citata, insieme a Brozzi, nel “Malmantile racquistato” di Lorenzo Lippi del 1647.

«Nanni Russa del Braccio, ed Alticardo
conducon quei di Brozzi e di Quaracchi,
che, perché bevon quel lor vin gagliardo,
le strade allagan tutte co’ sornacchi.»

E sempre insieme a Brozzi, con la quale condivide la triste nomea di terra di produzione di pessimo vino, nel “Bacco in Toscana” di Francesco Redi (1685)

«e per pena sempre ingozzi
vin di Brozzi,
di Quaracchi e di Peretola»

Infatti, come Brozzi, anche Quaracchi rientrava in quelle “Cinque Terre di Toscana” (insieme appunto a Brozzi anche Peretola, San Donnino e Lecore) denominate così a derisione del fatto che il vino che producevano era talmente pessimo se confrontato con quello delle più rinomate “Cinque Terre di Liguria“, tanto che il Collegio degli Osti di Firenze, in disputa con i dotti dell’Accademia della Crusca augurava a questi che gli venisse servito solo il pessimo vino di queste terre.